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La tutela dei beni culturali nei conflitti armati, 70 anni della convenzione dell’Aia del 1954

Il tema della tutela del patrimonio culturale in occasione dei conflitti bellici è purtroppo di stretta attualità.
Si stima che nel conflitto Russo-Ucraino, al settembre di quest’anno, 438 siti siano stati danneggiati (di cui 142 religiosi, 215 beni immobili di interesse storico/culturale, 32 musei, 32 monumenti, 16 librerie e 1 archivio – dati Unesco).
Altri fragili patrimoni artistici, come ad esempio quello Armeno, sono in pericolo, se non già irrimediabilmente distrutti o appropriati.
La Corte Penale Internazionale considera un “crimine di guerra” dirigere intenzionalmente attacchi contro il patrimonio culturale, ma ad oggi pochi casi sono stati istruiti con successo, si pensi alla guerra in ex Jugoslavia, o al caso Al Mahdi (2016).
Cosa si può fare in concreto per proteggere il patrimonio culturale dalla distruzione della guerra?
Ne abbiamo discusso con Elena Franchi, professoressa ordinaria all’Università di Trento, e Teresa Beracci, sociologa e articolista, domenica 24 novembre 2024 alla RSI 2, alla trasmissione Voci Dipinte, condotta da Cristiana Coletti.

Ne riparleremo il prossimo 30 novembre 2024 nel corso del pomeriggio di studi da me moderato che si terrà alla Biblioteca Cantonale di Bellinzona: “La tutela dei beni culturali nei conflitti armati, i 70 anni della “Convenzione dell’Aia” del 1954, in collaborazione con Asasi, con la partecipazione di Katja Bigger, Collaboratrice scientifica presso l’Ufficio dei beni culturali di Bellinzona, Béatrice Blandin, Conservatrice della sezione di Archeologia del Musée d’art et d’histoire di Ginevra e Aldo Ferrari, Professore di lingua e letteratura armena presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Potete ascoltare la puntata andata in onda il 24 novembre 2024 al link:

https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/voci-dipinte/%E2%80%9CArte-in-assetto-di-guerra%E2%80%9D–2314020.html